Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito. -Uno,nessuno e centomila -Luigi Pirandello

venerdì 31 luglio 2009

Seconda stella a destra!!!!!!!!! (?)

Era notte. Una di quelle notti,con l’afa fino alla gola e il sudiciume in ogni parte del corpo.
L’unica cosa che ricordo è il cuscino umido per colpa del sudore e l’appiccicume delle lenzuola fra i piedi. L’unica cosa che mi veniva in mente era Peter pan,e quella famosa isola di cui non ricordavo il nome.
Invidiavo lui come non mai,e tutte le notti mi tormentava il pensiero di un posto in cui tutto sarebbe stato bello e neanche il tempo,avrebbe cancellato la perfetta visione,che si sa,si fa spesso da bambini.
Immaginavo il maestoso vascello pirata,ricco di ori,e intricati passaggi,sorvegliato da pirati rozzi, dalla muscolatura accentuata, ma accompagnati da un odore nauseante.
E poi beh,immaginavo lui.
Il possente,il re dei mari,il capitano. Alto coraggioso,furbo,audace,cattivo,glaciale e magnificamente folle.
La persona che tutti temevano,io compresa,che mi intravedevo come un povera bimba sperduta,ma pur sempre audace e coraggiosa,che spesso aveva perso contro quel mostro d’ingegno d’uncino.
E dopo i fracassi,gli squali,e le sirene mangia bambini,arrivava sempre lui
Peter Pan. Il ragazzo che volava senza aver bisogno della ali,accompagnato da una superba bionda,chiamata trilli alta più o meno 12 cm.. Polvere di fata,duelli all’ultima lama,salvataggi stentati,fino ad arrivare all’assopimento,e quindi al vero succo della mia avventura.
L’invidia più profonda,verso quella maledettissima polvere! La bionda seduttrice che tutti chiamavano fatina,imbottigliata e messa in una orrenda sacca sudicia,trovata per sbaglio sull’isola..
L’amore più umile e sbagliato verso quel ragazzo che di crescere proprio non ne voleva sapere.
Un tutt’uno d’emozioni che si ripercuotevano,soltanto immaginandole,con una forza talmente esplosiva da far sentire anche ai sordi!E la mia vita volevo viverla la,in quell’isola maledettamente affascinante.
Ma solo quando,al mattino, aprivo gli occhi,mi rendevo conto io,non ci sarei arrivata mai.
L’aveva detto lui. Peter sapeva che io ero fatta per diventare grande.
Sono io che ancora non ho saputo accettarlo.
Io che spero ancora di poter intraprendere il cammino della seconda stella a destra.

(Fotografia fatta in sila,dalla medesima)

martedì 21 luglio 2009

Io che so. Io che devo. Io che infondo non capisco niente (?)

Sintassi di noi stessi. Semplicmente aperture mentali che si ripercuotono su di noi,quasi affettandoci,deviandoci. Siamo dentro situzioni di vita quotidiana cosi altamente banali, da far venire i brividi al mondo. Non ci redniamo conto di cosa c'è, cosa ci può essere e cosa non ci sarà mai. Praticamente ci ritroviamo dentro un pozzo infinito di ridicolicità,e va bene cosi, infonodo il peso delle apperenze non pesa, non da disgusto alla gente, ne impaccio.
E li non si muove,non parla,ma con il passare del tempo prende più spazio.

E me ne vergogno quasi, di non saper dare vera importanza alle cose. Di non saper valutare i problemi,di saper cosa è giusto e cosa non lo è, ma continuare a sbagliare per il gusto di farlo.
E l'unico nome che so dare a tutto questo e superficialità. Perchè è qui che sta la base dell'esistenza di oggi. Con questi canoni riusciamo a sopravvivare,ovvero senza averne.
Solo modi di fare,che ti riproiettano dentro una vita,che in realtà, non è mai esistita. La tua.

giovedì 2 luglio 2009

Mio caro e vecchio mondo,taci !!!Parli troppo!!! (?)

Stanca. Sazia. Sobria. Seriosa. Scura. Sinuosa. Silenziosa.


Cosa succede al mondo che verrà? cos'è tutto questo appiglio di emozioni troppo caotiche per i mieI gusti? Che vita disgraziatamente scorretta,priva,che indole feroce risuona su di essa!


La mia serata inizia qui. Con un bicchiere di te freddo con ghiaccio dentro.
Con gli occhi inabbisati,fra un libro e lo schermo.
Con poca chiarezza nella mente,e nell'anima.
E poi il mondo. Che girà,che decide di non fermarsi mai.
La gente che scorre fra le strade,senza meta.
Il vento che inesistentemente sposta le foglie davanti a gli occhi chiusi degli uomoni.
La volontà di voler essere diversi, il ritmo contrastante di una vita ricca di novità.
La monotia deviata dalla normalità.

Ma il mondo continua a girare ancora,non si ferma,non ascolta,non vede,non parla.

Va avanti. Sempre e per sempre.
Come una catena che non ha la capicità di spezzarsi e dura fino all'infinito.
Che mondo sbdolo,invidioso,poco materialista,che abbiamo.




Di poche parole sta sera. E ancora peggio,perfino indefinite.