Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito. -Uno,nessuno e centomila -Luigi Pirandello

sabato 30 luglio 2011

Il rumore di un pensiero.

Nella mia vita ho amato più di una volta. In notti e luoghi differenti. Ho visitato inferni e paradisi di ogni genere, con la speranza di trovare un posto che potesse appartenermi. Che potesse essere per me.
Nella mia vita ho amato spesso, è vero, ma sono certa di averlo fatto per bene solo due volte.
Un amore platonico che riflette te stessa, di cui ti meravigli ancora prima di averlo scoperto.
E un amore irreale, con il quale decidi di vivere con la semplice paura che diventi realtà, che possa sporcarci anche quello, sciuparsi, che possa non esistere o non avere possibilità.
Due persone diverse, di animi distanti che non si incontreranno mai. Due luoghi, due inferni e due paradisi. Due illusioni, due realtà.

Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, qualunque esso sia stato. (cit.) Sono sicura che i tuoi occhi mi hanno sempre seguita, anche se lontani da me è da quello che ero prima di conoscerti. Io e te abbiamo sviluppato una conoscenza forzata, dettata da incontri non voluti. Però ci siamo amati , almeno un pò, spero. Tu, autistico di sentimenti, sembrava guardassi solo me. Ed io irreale come un disegno fatto male, osservavo noi. L'età, la differenza fra l'una e l'altra. Troppa. Come al solito ero arrivata in ritardo. Io eterna seconda, io eterna sconfitta. Però i tuoi occhi mi cercavano lo stesso. Ci siamo amati con lo sguardo di chi decide di tacere. Trasfiguravo me stessa, solo per allontanarmi da quel silenzio che ci rendeva complici. Ma ci amavamo, lo ripeto. E so che la confidenza, poca e schiva, che avevi con me non era cosa da poco. Con me c'erano parole pesate, poche, ma comunque immense. Il resto lo si immaginava, si lasciava li. Lontani o vicini, amore fisico o metafisico, restava un bivio che da entrambe le parti portava ad un vicolo ceco. Eravamo cosi. Tu ed io. Simili troppo. Diversi troppo poco. Avrei voluto essere puntuale. Sono sicura che saremmo stati felici, almeno un pò. Sono sicura.

E più difficile parlare di Lui. Perché di lui ho sempre saputo, tacendo a me stessa. Un amore che, di per se, era irreale solo per il fatto che potesse esistere nella realtà. Follia, le parole cosi sembrano follia. E chi le scrive il folle. Magari è vero. La cosa strana di questa storia comincia dal fatto che ad innamorarsi non fui io ma Lui. Era Lui che, inconsapevolmente, amava me che d'amare c'era davvero poco. Buffo no? Non se ne accorgeva nemmeno.
E magari non se ne fosse accorto, magari. Avrei potuto innamorami per caso e per caso avremmo potuto viverci, come due che si amano è fingono il contrario.
Sono strani gli esseri umani, quello che hanno dentro, fuori lo trasmettono al contrario. Se sono tristi agli occhi della gente sembrano felici e viceversa.
Quando mi sono accorta di Lui? Quando l'intesa tra noi si faceva sempre più camaleontica, facce della stessa medaglia, intimi nell'intimità di ognuno ma comunque soli. E’ lì si è svegliato ed ha deciso che non andava bene. Non poteva essere cosi. Un amore cosi semplice non esiste nemmeno in quest’epoca. Anche se ormai l'amore si trova a poco prezzo, arrendersi alle emozioni è un' altra cosa. Non potevamo e non possiamo essere Noi, io e lui, perché un amore cosi facile è pilotato dal giudizio della gente, dalla mentalità troppo stretta. Eravamo sole e pioggia, sole e pioggia insieme portano male, anche se sono uno spettacolo meraviglioso. Ha rinunciato ancora prima di combattere per me. Ma infondo non lo biasimo. Apparteniamo a riflessi di mondo opposti. E l'amore che vuole è quello inculcatogli da una società schietta e materialista. Niente spazio per sensazioni che non siano l'adrenalina di un momento fatidico e crudo. Spettacolare e vuoto.
Sai, vorrei dirgli, io probabilmente come te non ho capito subito i miei sentimenti e quando li ho scoperti era troppo tardi per entrambi, o forse no. Siamo reali, sai. E mi piacerebbe esserlo sul serio. Perché infondo fuggiamo sempre da quello che vogliamo. Io lo so, e tu invece lo stai facendo. Mi piacerebbe che, per un volta, l'emozione sappia vincere sui canoni che ci siamo creati per paura di essere "inferiori" a qualcosa. Mi piacerebbe. E sono sicura Piacerebbe anche a te.
Cosi vorrei gridare a quel Lui che da sempre ho al mio fianco, come un cuscino. Un amico che mi porto dietro e che presto lascerò. Destino, se esisti, mettiti in mezzo per una volta. Chiudigli gli occhi, chiudi anche i miei. Occhio non vede, emozione si ripete.



Faccie diverse. Due persone diverse? Si o forse no. Io lo so. Ma forse mi illudo di saperlo. Ogni tanto guardarsi dentro libera. Mettere ordine fa spazio a se stessi. Ci amiamo di più. Non so.






Fraa.

venerdì 8 luglio 2011

Volere è volere.


Ho effettivamente bisogno di rimanere banale. Le parole sono comuni si sa. L'ordine fa la differenza. Il periodo da esse composto la sostanza. Che ne so. Senza parole non si vive( e scrive). Non sono stata muta abbastanza?