Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito. -Uno,nessuno e centomila -Luigi Pirandello

mercoledì 11 luglio 2012

Chiudiamo questo spazio:

Lascio ogni mia dislessia, ogni mio pensiero contorto, ogni parola scritta e non coraggiosa per essere urlata a chi di dovere. Lascio una parte di me che non c'è più o che rimane qui per dare vita a qualcos'altro.
Ho bisogno di ricominciare.
Buona vita a tutti.

martedì 7 febbraio 2012

Sono passati quattro anni. E sembra ieri quando tutto è cominciato. Assurdo no? Tu adesso sei felice, hai trovato la lei che volevi. Quella giusta , quella che non ti aspettavi. Sono contenta per te, non sai quanto. A pensarci mi viene da ridere, come hai fatto a sopportami? Come ho fatto a correrti dietro? Sei cresciuto anche tu alla fine, anche tu ti sei innamorato. Sei andato avanti, sei diventato bello anche dentro oltre che fuori. Ed io, come volevasi dimostrare, non faccio più parte della tua vita. Ci siamo persi, ti ho perso io, mi hai perso tu, ho perso tutti. Però ti voglio bene, e penso all’estate scorsa, quando ci siamo visto al lido, ai tuoi auguri per miei diciotto, dove tu non c’eri. Come io ai tuoi. Ci siamo lasciati ancora prima di metterci insieme, l’ho sempre vista cosi. Chissà perché non ero quella per te, chissà perché, invece, io ho scelto sempre te. Ho sbattuto la testa contro un muro che si alzava ogni giorno di più. Chissà perché quando ti vedo di sfuggita penso a quello che suscitavi in me, alla carica che mi mettevi in corpo. Alla ragione di vita che eri diventato. Ti voglio bene come un fratello, anche se ormai ci siamo dimenticati perfino come siamo fatti. Sono ventidue caro Peppe, ventidue lunghi anni. Io ho amato i tuoi diciassette, il mio ti amo quella notte di tanto tempo fa, l’unico e anche l’ultimo. Ti voglio bene, te ne vorrò sempre.

domenica 11 dicembre 2011

Carenze

Le illusioni si costruiscono per vivere meglio.
L'uomo costruisce solo per vivere bene anche se il più delle volte fa male.
A noi spetta il desiderio, la fatica senza la quale non può compiersi.
Il resto passa in secondo piano, qualunque esso sia o essere umano sia.
-
Sono gli attimi che fanno la differenza, i minuti che non possono cambiare più,
che vivono nella mente di chi li ha vissuti.
Amiamo ricordare cose e persone per gli attimi che ci legano a loro
il resto è rumore.
-
E facile vivere qualcosa solo nella propria testa, talmente facile da dissolversi in pochi secondi.
Il problema è che quello che nella testa ti rende felice nella vita non vuole succedere.
Si secca, si fa aspettare, si fa dimenticare.
-
Eppure personalmente è il vivere che preferisco.




(Mi mancavano le mie incongruenze.)


Francesca

martedì 6 dicembre 2011

Volevo dirti che le parole sono l'unica cosa che ho.

Volevo dirti che io in te ci credo. Ho bisogno di dirti che ce la farai e ne hai bisogno tu sopratutto.
Volevo dirti che sei bravo, molto più di me, che sei grandioso anche con poco.
Volevo dirti che potresti spaccare il mondo, se solo lo volessi, che il tuo talento potrebbe aprirti le porte in molti campi, troppi.
Volevo dirti che per me vali, vali più di me stessa, vali più di mille altri.
Volevo dirti che il futuro che puoi costruirti può darti molte soddisfazioni, può farti trovare ciò che adesso non hai il coraggio di cercare, può darti la maturità che adesso non hai.
Volevo dirti che, in te, ho visto tutto quello che non sono e non sarò mai e col cuore posso dirti, ancora una volta, sono fiera di te.
Anche se ancora il tuo destino deve compiersi, anche se in questo momento la tua unica meta è il letto la mattina e il bere la sera.
Volevo dirti che ti voglio bene anche se non te lo dico mai.
Volevo dirti che ci sarò per te anche quando non ci sarò più.

lunedì 21 novembre 2011

ParolechecisonoParolecherestanoParolechepassano

Mi hanno chiesto di fare un saggio sulla presenza della poesia nella società oggi. E' stato terribilmente strano, se vogliamo eccitante, è stato il primo saggio, una volta completato, che ho sentito per la prima volta mio. Tra le parole ed i pensieri di personaggi noti e meno noti, le mie risuonavano come tamburi in un concerto d'orchestra. Un filo logico prestabilito che fungeva da analisi ad un società malata alla radice, si sa, ma che alla poesia non riesce a dire basta. Non riesce a dire no, non ti voglio più, vai via. L'uomo che è poesia da quando nasce fin quando muore lo dimentica, è vero, ma non smette mai di esserlo.
" La poesia dei vecchi ha lasciato spazio ad una generazione che ruba."
La frase più mia, le parole più striette a me, che potessi trovare.
Sono io quella generazione, io rubo ogni cosa, rubo parole, attimi, rubo immagini, rubo persone con mente è cuore e non me ne vergogno. Che colpa ne ho se sono banale? Se ho bisogno di "rubare" per vivere? Una generazione che scorre, che la poesia e le lettere d'amore le sintetizza in messaggini con il cellulare, in messaggi privati su facebook( per fare i moderni).
Terribilmente futili, ma poesia è, poesia rimane. Anche se sconsacrata, ormai ripetiva, priva di tutti quei ma e sè che gli antichi ci avevano donato.
Rimane la poesia di due occhi che ti guardano, di due corpi che silenziosi s'incotrano. Di mani, braccia che viaggiano alla ricerca della loro poesia, del loro senso.
La malinconia la metto da parte, sta sera, la poesia è dentro chiunque è questo, più di ogni altra cosa, mi consola. E' dentro me, dentro te, dentro noi?


Francesca

sabato 19 novembre 2011

Vendesi me.

Voglia. Voglia infinita di parlare, comunicare, dire, ribadire, sorridere, tacere per ascoltare, e poi, ancora parlare, ancora vivere.
La storia banale, di una persona banale, che è comune a tutti, che è diversa da troppi. Noi, che diciamo di essere a seconda di quello che vediamo, siamo noi che potremmo essere mille cose.
Potrei essere una sognatrice, una pessimista, un’ egocentrica, un’egoista, un illusa, una nostalgica, una pudica, un essere senza arte ne parte, una spacciatrice d'emozioni messe a caso, potrei essere mille cose e altre mille ancora.
Mille me che si riflettono in un viso capace di dare vita ad espressioni diverse, fugaci, statiche, pronte.
Mille me dettate da una società che riflette un volto non mio, al quale potrei comunque appartenere.
Mille me, che sono le mille facce che assumo a seconda della gente che vedo. Impressione diversa per ognuna, una me per ogni parte.
E se ci chiedono della follia, poi, basta rispondere che la portiamo già in groppa, perchè con tutti questi me, noi voi e essi, rimane solo una terribile confusione.




(Manet-Il balcone)



Francesca

giovedì 18 agosto 2011

Siamo i ricordi che desideriamo essere.

La testa delle volte dal il via ad un serie di pensieri inaspettati. E com'è una cinepresa pronta a girare. Pronta a strabiliare l'acuto spettatore,che in questo caso sei tu, intrappolato nel suo stesso film, prigioniero di un desiderio che prende vita o poco a poco. Lascio qui parte del film della mia vita. Quella vita che non vivi tutti i giorni ma che risuona chiassiosa dentro di te. Un specchio lontano da se stessi che ti porta a mille di mille specchi paralelli: Ve li presento i miei pensieri più intimi e fantasiosi.
Parlano d' amare e mai d'amore. Amare chi amare non puoi.
Vi dono piccoli strarlci della mia pellicola, quella che rimane, nella speranza che un giorno sappia prendere vita fuida, e non a tratti come adesso. Son parole, frasette. Ma infondo le emozioni si descivono a parole. Siamo destinati a non dargli mai il giusto peso. Ecco tutto.
-
Poi ,ad un tratto, ti accorgi che quello che vorresti è la banalità. La banalità di un suo bacio, un suo sguardo. La banalità del suo modo di camminare o bere. Banalità che rispecchia realtà, banalità che ami senza nemmeno accorgertene, senza la quale non potresti vivere. Triste e felice banalità. E la vuoi, la pretendi. Urge banalità ed essere banali.
Mi sono innamorata di un uomo banale che fa cose banali e che, molto probabilmente, non è nemmeno un uomo ancora. Un ragazzo che beve e fuma troppo, che non sa quello che farà domani, un ragazzo dalla sola apparenza. Banalità nell’amore, uccisone di sentimenti o rinnovamento di se stessi? Rimane comunque comune, omologato. Quel ragazzo che non parla mai di futuro ma di passato, che ti racconta tutto ma non ha voglia di innamorarsi di te o semplicemente ne ha paura. Eccolo. Non fartene una colpa se ami uno cosi. E’ banale, ma infondo chi non lo è? Digli che lo ami soprattutto per questo. Diglielo. Anche se forse nemmeno l ‘avrai mai.Se solo potesse,quest’uomo, accontentarsi una donna altrettanto banale.

Tu parlami, ti prego, parlami. Non smettere di parlare, di suonare, di ritmare vocali e sillabe, virgole e periodi. Parlami ancora. Parlami per sempre. Anche se sei già andato via, anche se non vuoi più farlo, tu continua a parlare. Io saprò ascoltarti. Io sarò l'unica ad esserne capace, te lo prometto.

sabato 30 luglio 2011

Il rumore di un pensiero.

Nella mia vita ho amato più di una volta. In notti e luoghi differenti. Ho visitato inferni e paradisi di ogni genere, con la speranza di trovare un posto che potesse appartenermi. Che potesse essere per me.
Nella mia vita ho amato spesso, è vero, ma sono certa di averlo fatto per bene solo due volte.
Un amore platonico che riflette te stessa, di cui ti meravigli ancora prima di averlo scoperto.
E un amore irreale, con il quale decidi di vivere con la semplice paura che diventi realtà, che possa sporcarci anche quello, sciuparsi, che possa non esistere o non avere possibilità.
Due persone diverse, di animi distanti che non si incontreranno mai. Due luoghi, due inferni e due paradisi. Due illusioni, due realtà.

Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, qualunque esso sia stato. (cit.) Sono sicura che i tuoi occhi mi hanno sempre seguita, anche se lontani da me è da quello che ero prima di conoscerti. Io e te abbiamo sviluppato una conoscenza forzata, dettata da incontri non voluti. Però ci siamo amati , almeno un pò, spero. Tu, autistico di sentimenti, sembrava guardassi solo me. Ed io irreale come un disegno fatto male, osservavo noi. L'età, la differenza fra l'una e l'altra. Troppa. Come al solito ero arrivata in ritardo. Io eterna seconda, io eterna sconfitta. Però i tuoi occhi mi cercavano lo stesso. Ci siamo amati con lo sguardo di chi decide di tacere. Trasfiguravo me stessa, solo per allontanarmi da quel silenzio che ci rendeva complici. Ma ci amavamo, lo ripeto. E so che la confidenza, poca e schiva, che avevi con me non era cosa da poco. Con me c'erano parole pesate, poche, ma comunque immense. Il resto lo si immaginava, si lasciava li. Lontani o vicini, amore fisico o metafisico, restava un bivio che da entrambe le parti portava ad un vicolo ceco. Eravamo cosi. Tu ed io. Simili troppo. Diversi troppo poco. Avrei voluto essere puntuale. Sono sicura che saremmo stati felici, almeno un pò. Sono sicura.

E più difficile parlare di Lui. Perché di lui ho sempre saputo, tacendo a me stessa. Un amore che, di per se, era irreale solo per il fatto che potesse esistere nella realtà. Follia, le parole cosi sembrano follia. E chi le scrive il folle. Magari è vero. La cosa strana di questa storia comincia dal fatto che ad innamorarsi non fui io ma Lui. Era Lui che, inconsapevolmente, amava me che d'amare c'era davvero poco. Buffo no? Non se ne accorgeva nemmeno.
E magari non se ne fosse accorto, magari. Avrei potuto innamorami per caso e per caso avremmo potuto viverci, come due che si amano è fingono il contrario.
Sono strani gli esseri umani, quello che hanno dentro, fuori lo trasmettono al contrario. Se sono tristi agli occhi della gente sembrano felici e viceversa.
Quando mi sono accorta di Lui? Quando l'intesa tra noi si faceva sempre più camaleontica, facce della stessa medaglia, intimi nell'intimità di ognuno ma comunque soli. E’ lì si è svegliato ed ha deciso che non andava bene. Non poteva essere cosi. Un amore cosi semplice non esiste nemmeno in quest’epoca. Anche se ormai l'amore si trova a poco prezzo, arrendersi alle emozioni è un' altra cosa. Non potevamo e non possiamo essere Noi, io e lui, perché un amore cosi facile è pilotato dal giudizio della gente, dalla mentalità troppo stretta. Eravamo sole e pioggia, sole e pioggia insieme portano male, anche se sono uno spettacolo meraviglioso. Ha rinunciato ancora prima di combattere per me. Ma infondo non lo biasimo. Apparteniamo a riflessi di mondo opposti. E l'amore che vuole è quello inculcatogli da una società schietta e materialista. Niente spazio per sensazioni che non siano l'adrenalina di un momento fatidico e crudo. Spettacolare e vuoto.
Sai, vorrei dirgli, io probabilmente come te non ho capito subito i miei sentimenti e quando li ho scoperti era troppo tardi per entrambi, o forse no. Siamo reali, sai. E mi piacerebbe esserlo sul serio. Perché infondo fuggiamo sempre da quello che vogliamo. Io lo so, e tu invece lo stai facendo. Mi piacerebbe che, per un volta, l'emozione sappia vincere sui canoni che ci siamo creati per paura di essere "inferiori" a qualcosa. Mi piacerebbe. E sono sicura Piacerebbe anche a te.
Cosi vorrei gridare a quel Lui che da sempre ho al mio fianco, come un cuscino. Un amico che mi porto dietro e che presto lascerò. Destino, se esisti, mettiti in mezzo per una volta. Chiudigli gli occhi, chiudi anche i miei. Occhio non vede, emozione si ripete.



Faccie diverse. Due persone diverse? Si o forse no. Io lo so. Ma forse mi illudo di saperlo. Ogni tanto guardarsi dentro libera. Mettere ordine fa spazio a se stessi. Ci amiamo di più. Non so.






Fraa.

venerdì 8 luglio 2011

Volere è volere.


Ho effettivamente bisogno di rimanere banale. Le parole sono comuni si sa. L'ordine fa la differenza. Il periodo da esse composto la sostanza. Che ne so. Senza parole non si vive( e scrive). Non sono stata muta abbastanza?

mercoledì 18 maggio 2011

.



L’esistenza di un uomo che si nega perfino a se stesso.



L’esistenza di una donna che non sa amarsi,
ma che amerà molto.

sabato 23 aprile 2011

Siamo uomini che si credono supereroi in un mondo idealizzato.

Se chiudessi

per sempre il mio cuore,
non vedrei i tuoi occhi giulivi.

Chiudendo le braccia alla vita

non sentirei le tue mani vicine.

Parlerei d'amore alla vita

per insegnarle a camminare.

Se io potessi parlare,

chiedo solo

Se potessi spiegare.. ..

io sono qui.






-Se potessi- Daniela Zaffino

sabato 12 marzo 2011

Incongruente

Piangersi addosso, come un uccello in gabbia che decide di cantare per impiagare il suo tempo infinito. Questo è quello che vedo,quello che vivo. E' triste, lo so.
Ma la tristezza è solo una parola inventata dagli uomini per dare una spiegazione alla propria banalità. All'esser polemici senza però dire realmente ciò che si pensa.
La natura si riprende ogni sillaba tanto, inutile star qui a fare sillogismi sul essere e non essere.
Oggi va bene cosi, domani non lo sappiamo.
Non sappiamo nemmeno se ci sarà un domani.


venerdì 28 gennaio 2011

Ci abbiamo messo un punto. Uno di quelli che quando finiscono non lasciano spazio a niente e a nessuno.


Allora pensi, più soffri e più viene fuori ciò che sei. Io sono esattamente cosi. Dopo non rimane altro. Rimane il silenzio,forse. Rimane la voglia di annullarsi. La voglia di non essere, per sempre. Rimango io. Quella io che ho tanto amato, che ho lottato per avere integra. Sono io che adesso vado via. Che adesso dormo un po'.Che adesso non ce la fa, e non ce la farà mai. Sono io,innamorata di chi è come me e nemmeno se ne accorge. Sono io l'amore di me stessa. L'unico vero e sincero. L'unico.

.

sabato 20 novembre 2010

La posta per me stessa.

Cara me,

So che ultimamente non te la passi troppo bene. Beh,pensavi che una volta passato il periodo boh tutto si sarebbe sistemato, in realtà sappiamo entrambe che ogni cosa va a catafascio.
Sono diciassette anni di disgrazie e sgomitate qua e là,ma infondo cara, non puoi mica abbatterti per cosi poco, si tratta della tua vita, del tuo futuro, non è cosi male lasciare scorrere il tutto.
Il non pensare ti aiuta a non soffrire, il non soffrire ti rende apatica, l'apatia ti atrofizza.
Insomma, il paradiso dei sensi. Lo so, mi prenderai per matta cara me, ma infondo anche questa parte ti piace,per quanto sbagliata e poco non oggettiva possa essere.
Ti do un consiglio, annullati, tanto lo stai già facendo di tuo. Il mondo t'ingloberà, e quella parte di me che tanto ti appartiene scomparirà cosi in fretta,da non darti nemmeno il tempo di accorgertene. .
Sei una malata per la società,quindi smettila di pensare a me e a tutte quelle "fandonie" di cui ti ho riempito per anni.
Respira aria malata, appiattisci la tua esistenza,dimentica la cultura e il monologo del mondo. Tanto non lo cambierai. Hai la voce possente e provocatrice,ma questa un giorno smetterà di esistere,come tutto il resto. Non essere la te che sei,sii la te che il mondo vuole. Bella che vuota, Vera che finta.
Non essere me,perché sarai infelice.

Infelice si,ma sincera.
Reale.