
Un sorriso,una parola,una rassicurazione.
Un pretesto,una facciata,un modo losco di vivere la vita.
Nessuno ha voglia di camminare, nessuno cerca, e nessuno alla fine trova. Rimango solo io, che le mie drastiche paranoie interne, e la pioggia che batte alla finestra ormai da una settimana.
La voglia di essere trasparente mi strapassa ogni minuto. E’ settembre.
Settembre che sa di terra,di scuola,di

di nuove battaglie,nuove parole e paure,che a settembre sbocciano fra l’annullamento totale.
Potessi guardare gli altri e vedere di meglio. Potessi capire miei modi di fare ed agire verso tutti gli altri,potessi capire perché la gente sa solo catalogare.
Sono una semplice pieghetta sul colletto di una camicia perfetta, quale unica parte andata a male è proprio la mia, a causa di una mano maldestra.
Però è strano.
Guardare il modo,per poi capire che alla fine è l’essere noi stessi che ci spaventa.
Tutto è privo di parole vere, e ciò ci rende assenti più di quanto già siamo.
Ma doniamo un senso a questo giro di parole e finte emozioni. Un sorriso avrai bisogno, una mano diversa dalla mia, che possa solo dire.:“E cosi che sei.. non cambiarti”
Ulteriormente schiacciata. Accantonata.
GRIDOOOOOOOOOOO!!!!!
e vorrei farlo a lung0.
(servizi fotografici di scuola.
fotografi samantha e peppe,
leggere modifiche della sotto scritta)