Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito. -Uno,nessuno e centomila -Luigi Pirandello

giovedì 4 febbraio 2010

Il sonno e le sue perle di saggezza.

Ben tornata. Ritrovata la strada di casa? La fessura giusta?
Vuoi o no, sempre qui ritorni e lo farai sempre.


C’era una volta un poeta. Uno di quei pochi rimasti,vestiti per bene. Se ne andava su per i treni giornate intere, andata e ritorno. Lunghi e interminabili tragitti a contatto con gente che non aveva mai visto,e che sicuramente non avrebbe rivisto.
Cambiava casa,città,denaro,e treno,ogni giorno. Almeno ci provava,al massimo ogni settimana.
Stranamente lo incontrai diverse volte.
La prima volta,fu in un giorno di pioggia, ricordo il suo cappotto bagnaticcio e un libro fra le mani. Impacciato e sorridente,mi scivolò di fianco, come un getto d’aria ghiacciata.
L’ avevo di fronte,accomodato sopra un sedile,intento a leggere il suo libro.
Lo guardai per tutta la corse del treno. Modi bizzarri,parole calorose,sguardi attenti pronti a raccogliere ogni tipo d’informazione.
Non so perché ma decisi di convincermi che fosse un poeta.
Uno di quei pazzi che ricercano il mondo per trasmettere le stesse emozioni che provano loro nel vedere vibrare la fiamma di una candela.
La ricerca sfrenata,della parola giusta,del punto giusto, del attimo esatto.
E allora cominciai.

“C’era una volta un poeta, uno di quelli che ancora osano viaggiare per non si sa quale meta,
alla ricerca di un luogo perduto,troppo tempo fa.
Non si dava pace,perché non ricordava il nome,ne tanto meno il posto in se, di un luogo assai strano.o forse un semplice momento, questo non si capii,percepiva solo una sensazione, una di quelle che dopo anni ,ti fanno venire gli stessi brividi di sempre..”

-Signorina biglietto prego
-Abbonata.


“Maledizione ai controllori.. Comunque,stavo dicendo ? A si…un sensazione.
Bella, luminosa,chiara, però offuscata,trattava di un attimo d’infanzia che per poco sarebbe durato alla memoria dell’ormai stanco poeta.
Cerca, e ricerca. Ma, solo belle parole trovo il tizio. Parole, troppe parole,che non sapevano di niente. Giorni su giorni a credere in quel qualcosa che forse non era mai esistito.
Eppure lui lo ricordava, e mancava solo quello alla sua poesia.
Parole,o forse frasi, o forse rumori.
Per anni e anni sempre le stesse domande!
Solo un libro con se, e qualche soldo.
Quando in realtà quello che cercava lo aveva proprio li vicino a lui. O forse semplicemente era proprio lui. La vibrazione ricordata, era solo frutto del suo cambiamento.
Si sa in un età dai due anni in su si abbandona a poco a poco quell’incoscienza iniziale,e si comincia a parlare,camminare,ridere e a capire. E cosi proprio quel attimo di vita che nessuno di noi ricorda più,stava per abbandonare il povero poeta.
Viaggiava l’uomo,ma presto avrebbe dimenticato tutto,e mai avrebbe capito il dilemma che si portava nel cuore..”


-Arrivederci.

“..il Poeta se n’è andato ancora,attraverso quella porta blu del treno, tanto non ce la farai poeta, troppo semplice è il dilemma da scoprire.. oh bene sono arrivata alla mia fermata..”

-Arrivederci Signorina
-Arrivederci.


C’era una volta questo benedetto poeta,che solo una volta incontrai, e che di mestiere il poeta certamente non faceva.
Però c’era, e forse in quel momento il mio solito tragitto verso scuola sembrò più interessante.


Chiedo scusa per la banalità apparente,i pensieri del sonno mi hanno sempre affascinata.



(Io fotografa assai strana)

1 commento:

Melina ha detto...

Mi sono piaciuti i tuoi pensieri...è stato uno scritto che ho trovato interessante e devo ammettere che anche a me a volte capita di incontrare persone strane e di pensare che siano "artisti" come li chiamo io...qualcuno da cui poter imparare qualcosa...
O forse i nostri sono soltanto desideri di evasione dalla banalità?
Non saprei...buona serata