Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito. -Uno,nessuno e centomila -Luigi Pirandello

lunedì 17 agosto 2009

In ascolto


E sono luci che inebriano la mente.
Ticchettii,accompagnati da silenzi sordi,
che risuonano,troppi stanchi per essere ascoltati.
Di quel momento,
io ricordo solo il cielo,e quelle nuvole attaccatesi,
quasi distrattamente.
La gente,
che correndo si perdeva fra le rime,
e il mondo che continuva a girare,
troppo stanco per pensare a se stesso.

Ed io?
Io dov’ero?
Quando la montagna decise di crollare,
io dov’ero?
Quando il mare decise di prosciugarsi,
io dov’ero?
Quando il vento decise di tacere,
io dov’ero?

Io?
Io stavo a guardare.
Io crollavo.
Io mi prosciugavo.
Io tacevo.


Non ero farse io?
Forse.




Eppure,la gente continuava a correre,
con gli occhi stanchi rivolti chissà dove,
non si accorgeva di niente,
perché infondo,
cosa ero io,
se non un comunissimo e banalissimo essere umano?
Sarebbe stato troppo,
anche per loro.



Ma adesso, ho continuato a scorrere anche io,
come un ruscello,
che pur non avendo senso,
continua a la sua corsa per l’eternità.




(In una crisi isterica)

3 commenti:

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

Occhi ciechi
Frenesia dell'oggi
Il dolore non esiste se non fa audience.

Il dolore é vero solo se é finzione.

Purtroppo...

Daniele il Rockpoeta

Fraa. ha detto...

Sono solo turbinii di sensazioni.
Il dolore,non esiste,
ma nella sua inesistenza diventa cosi reale,da poter trasformarsi in un macigno,corrodere anima e corpo.
E poi abbandonare tutto.
Tu non credi?

Oh grazie Il rockpoeta.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

A volte sono sensazioni
Altre volte sono ferite reali
Che soffocano come un sudario.

PS: nel video sono io yes!

PS2 mi permetto di linkare il tuo blog sperando di non fare cosa a te sgradita

A presto
Daniele